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Gli autoprotettori sono apparecchi di respirazione costituiti da unità funzionale autonoma, portata dall’operatore che può quindi muoversi con completa libertà di movimenti. Queste attrezzature di protezione individuali sono utilizzati ogni qualvolta che l’ambiente esterno presenti situazioni a rischio per l’uomo: ambiente povero di ossigeno; alto tasso di inquinamento; presenza di gas tossici e/o nocivi; ogni qualvolta

non si ha la conoscenza certa della qualità dell’aria presente nell’ambiente in qui si andrà ad operare. L’utilizzo, degli autoprotettori è condizionato dalla loro autonomia, che non è illimitata, ma varia a seconda del tipo di apparecchio, della quantità d’aria contenuta nella bombola, e dal genere di lavoro svolto. L’uso degli autoprotettori è abbastanza semplice ma trattandosi però di apparecchi molto delicati, è necessario conoscerne i principi di funzionamento, le modalità d’impiego e le norme di manutenzione. Per garantire un adeguato standard di sicurezza durante il loro utilizzo è indispensabile un adeguato addestramento. Gli auto protettori da noi usati vengono anche chiamati a ciclo aperto poiché l’aria espirata, viene dispersa all’esterno attraverso la valvola di scarico presente sulla maschera. Essi sono costituiti da una bombola in materiale composito, di ultima generazione, con maggiore capacità e leggerezza, oppure in acciaio. Le bombole hanno una capacità di 6/7 litri e vengono caricate a una pressione di 300 bar, quelle in materiale composito, mentre quelle in acciaio a 200 bar. La bombola è fissata ad uno schienale in materiale plastico, con sistema di regolazione. La bombola è collegata un riduttore di pressione, da 300 bar a 6-9 bar. L ’aria, mediante il tubo di media pressione giunge all’erogatore posto sulla maschera che riduce ulteriormente il valore della pressione fino a 3,5 mbar. L’erogatore dosa l’aria secondo la richiesta dell’utilizzatore all’interno di una maschera a pieno facciale. Completano l’autorespiratore un manometro di controllo per la lettura della pressione nella bombola, ed una seconda utenza. A quest'ultima è possibile collegare una seconda maschera oppure il cappuccio di soccorso. Infine, sul riduttore di pressione, è presente un dispositivo acustico di allarme che segnala quando la pressione nella bombola è inferiore ai 55 bar. Gli autoprotettori sono del tipo a " sovrappressione" ovvero è sempre presente aria in maschera.

     

 

L'ARIA E IL SUO CONSUMO

 

Composizione dell'aria:

Prima della respirazione
Dopo la respirazione
AZOTO 78.09% AZOTO 78.09%
OSSIGENO 20.95% OSSIGENO 17.45%
ANIDRIDE CARBONICA (CO2) 0.03% ANIDRIDE CARBONICA (CO2) 3.53%
GAS RARI 0.93% GAS RARI 0.93%

* i dati possono cambiare in base all'attività motoria, al tipo di alimentazione, ecc.

La seguente tabella ci mostra il variare del volume d'aria inspirata per minuto in base all’attività svolta.

Attività
Valore dell'aria inspirata (l/min)
Sonno 6.0
Riposo 9.3
Lavoro leggero 19.7
Lavoro medio 29.2
Lavoro pesante 59.5
Massimo sforzo 132.0

Il contenuto normale di ossigeno nell'aria è del 20,9% in volume, quindi una concentrazione di ossigeno del 16% si considera insicura e può compromettere il normale funzionamento del cervello e la coordinazione dei movimenti. Con concentrazioni inferiori al 16% si ha perdita di conoscenza quasi immediatamente e la morte può sopraggiungere in pochi minuti.

Formula per il calcolo dell'autonomia in minuti

  litri bombola * bar bombola / litri consumati al minuto = autonomia  

Per esempio con una bombola in composito da 6.8 litri caricata a 300 bar durante un lavoro pesante

6.8*300/59.5=34.28

 

MASCHERA

 

Le maschere sono costituite da un facciale che racchiude bocca, naso e occhi, isolandoli dal contatto diretto con l'aria dell'ambiente. Il facciale è in gomma con guarnizione anch'esse di gomma. Nella parte bassa del facciale è saldamente applicato il raccordo unificato di tipo universale che permette alla maschera di congiungersi agli autoprotettori. Esistono due tipi di maschere: a cinghie oppure a ganci. Quelle a cinghie vengono fissate alla testa dell'operatore che poi indosserà l'elmo. Nel secondo tipo, quello più moderno, la maschera viene fissata ad un supporto posto sull'elmo Gallet F1. Tutte le maschere dopo ogni utilizzo vengono lavate ad ultrasuoni ed in fine sterilizzate.

 

ICU - UNITA DI CONTROLLO INTEGRATA

 

L'unità di controllo integrata ICU è un dispositivo ausiliario per utilizzatori di autoprotettori ad aria compressa. Fornisce all'operatore le informazioni relative alla pressione della bombola ad aria compressa, all'autonomia residua e alla temperatura. Inoltre, l'ICU dispone di un sensore integrato per il movimento che emette un segnale acustico e ottico se l'operatore è fermo. La temperatura visualizzata è l'indicazione della media dello stress da calore durante l'intervento. Non è un termometro.

 

CAPPUCCIO DI SOCCORSO

 
  • Tubazione alimentazione aria lunga 1,5 m
  • Colorazione del cappuccio ad alta visibilità
  • Materiale del cappuccio resistente alla fiamma
  • Cappuccio di emergenza con flusso d’aria costante (50 l/m –con MP a 7 bar)
  • Ampio visore antiappannamento,per un’ottima visibilità
  • Di facile e rapido indossamento
  • Utilizzabile anche da bambini,donne e persone con occhiali
  • Non crea problemi in caso di vomito
  • Limitati problemi di claustrofobia
  • Sensazione di benessere per la persona soccorsa (aria fresca a flusso costante
  • Non crea problemi nel soccorso di persone con ustioni sul volto

 

MANUTENZIONE AUTOPROTETTORI

  La manutenzione degli autoprotettori viene effettuata all'interno del laboratorio autoprottetori, dell'unione distrettuale Vallagarina, nella caserma dei Vigili del Fuoco di Rovereto. Il laboratorio è di pertinenza dell'Unione Distrettuale dei Vigili del fuoco e provvede alle esigenze di tutti i corpi del Distretto. Il laboratorio è in grado di provvedere a tutta la manutenzione ordinaria degli autorespiratori.